La Commissione europea con il benestare dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha autorizzato l'importazione di carcasse di bovini trattati con una sostanza chimica naturale, l'acido lattico, per eliminare i germi patogeni. Questa pratica, che entrerà in vigore dal 25 febbraio, potrà essere usata, per estensione e a determinate condizioni, anche dal produttore europeo.
di Tamara Mastroiaco - 6 Febbraio 2013 www.ilcambiamento.it
Gli Stati Uniti, dove questa pratica è ampiamente diffusa, potranno aumentare così la quota di esportazioni di carne in Europa e i produttori europei, invece, potranno usarla rispettando le buone prassi igieniche “dal produttore al consumatore”. Fino al 4 febbraio la legislazione europea non permetteva di trattare le carcasse degli animali (bovini, pollame e suini) con delle sostanze chimiche per eliminare i germi patogeni; la situazione era diversa in altri paesi e soprattutto negli Stati Uniti.
Il dibattito sulla possibilità di introdurre anche in Europa questa pratica è andato avanti per decenni. Il rispetto delle regole igienico-sanitarie previste lungo l'intera filiera produttiva, dall'allevamento alla distribuzione, avrebbe dovuto garantire l'assenza di pericoli per i consumatori. In verità, è molto difficile poter evitare che le carcasse di animali possano non essere contaminate da germi patogeni.
I pericoli sono tanti e differenti: gli animali stabulati negli allevamenti possono avere malattie non facilmente diagnosticabili, le carcasse degli animali possono accidentalmente essere contaminate dal contenuto intestinale nella fase della macellazione, gli animali sani possono entrare in contatto con gli animali malati durante la fase di trasporto e infine, se ammalati, gli operai possono contaminare gli animali con microrganismi patogeni.
I trattamenti con questo composto chimico naturale determinano - dichiara ancora l'EFSA - una sensibile riduzione della contaminazione da agenti patogeni più importanti ampiamente presenti come l'infezione da Escherichia coli produttore di verocitotossina (VTEC) e la Salmonella; è improbabile - afferma infine l'EFSA - che tali trattamenti contribuiscano allo sviluppo di resistenza microbica”.
Dopo qualche mese, il 13 ottobre 2011, a Bruxelles, si è tenuto un convegno a cui hanno partecipato ricercatori e tecnici del settore, rappresentanti della Commissione europea, del Parlamento europeo e anche un rappresentante dei consumatori; tutti i partecipanti si sono dichiarati concordi con il parere dell'EFSA e l'incontro ha portato alla stesura del suddetto Regomento. Il rappresentante dei consumatori, seppur favorevole alla pratica, ha espresso la necessità di assumere nei confronti dei consumatori una politica di trasparenza; coloro che consumano carne devono essere informati dei benefici di tali trattamenti, ma anche dell'assenza o meno di pericoli collaterali.
Coloro che si sono opposti all'uso di tale pratica sostengono che i requisiti più generali di pulizia e igiene potrebbero essere disincentivati con l'uso dell'acido lattico e che la crescita della resistenza batterica agli antibiotici più diffusi potrebbe aumentare. Sentiremo, probabilmente, parlare degli effetti collaterali tra qualche decennio purtroppo...
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