McDonald's, il gigante del fast-food, è stato costretto a lasciare la Bolivia. Complice la caduta dei profitti in un Paese che ad omologarsi al panino globale ancora non ci sta. I boliviani, particolarmente gelosi della loro cultura e delle loro tradizioni, hanno mostrato al mondo intero che, a volte, per essere padroni in casa propria basta fare delle scelte piuttosto che altre.
di Andrea Bertaglio - 26 Gennaio 2012 www.ilcambiamento.it

Niente da fare, ai boliviani il McMenu proprio non va, ed il marchio più noto e diffuso del pianeta ha dovuto fare i bagagli e tornarsene mestamente a casa sua. I motivi sono molteplici e chi conosce meglio la Bolivia ritiene che questi non siano solamente di carattere ideologico.
Certo gli abitanti della Bolivia, noti per un forte mantenimento delle proprie radici, non provano molta simpatia per i gringos, né per tutti coloro che giungono con l’intenzione di sfruttare la loro terra e le loro risorse. Ma la vicenda di McDonald’s sarebbe collegata soprattutto ai gusti dei boliviani stessi, ancora indissolubilmente legati al concetto del buen vivir, in cui rientra anche un approccio genuino (e slow) con la cucina, e con un cibo locale dai prezzi ridotti, che non ha bisogno né di 'offerte' né di pubblicità.
L’amore dei boliviani per i panini e le patatine fritte della corporation statunitense durò in effetti solamente sei mesi, quelli seguenti l’apertura dei primi punti vendita della catena. In quei giorni, i nuovi negozi erano pieni, e al loro esterno si vedevano promettenti file di curiosi i quali, però, nonostante gli innumerevoli tentativi della multinazionale di rendere sapori e ambienti più consoni al gusto locale, decisero in fretta di non farvi più ritorno.