lunedì 2 settembre 2013

martedì 4 giugno 2013

Galline ovaiole, Italia e Grecia deferite alla Corte di Giustizia Ue


26 Aprile 2013 da www.ilcambiamento.it

La Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia Ue per non aver non aver attuato correttamente la direttiva che vieta l'allevamento in batteria delle galline ovaiole. Anche la Grecia è stata deferita alla Corte per lo stesso motivo.
gallinaBruxelles ricorda che gli Stati membri hanno avuto 12 anni per introdurre gabbie più spaziose: la direttiva che vieta le gabbie “non modificate”, ovvero quelle dove le galline non hanno spazio per fare il nido e appollaiarsi, risale al 1999 ma in questi anni l'Italia non ha introdotto questa norma nel suo ordinamento.

In base alle norme Ue, dal primo gennaio 2012 tutte le galline ovaiole hanno diritto a maggiore spazio per fare il nido, razzolare e appollaiarsi. In base al divieto sono consentiti esclusivamente allevamenti con sistemi alternativi alle gabbie e l’allevamento nelle gabbie modificate o cosiddette 'arricchite'.
Le gabbie, dunque, possono continuare ad esistere, ma soltanto se offrono a ciascuna gallina una superficie pari a 750 centimetri quadrati, lettiere, posatoi e dispositivi per accorciare le unghie.

Il 26 gennaio 2013 la Commissione Ue ha inviato un ultimatum a Roma e ad Atene chiedendo ai due Paesi di mettersi in regola, insieme ad altri 11 Stati membri. Dei 13 Stati membri che hanno ricevuto la comunicazione, sono solo Italia e Grecia a non aver ancora provveduto ad attuare la normativa europea.
Malgrado i ripetuti appelli delle autorità europee ai due Paesi perché affrontino il problema, finora la legge europea non è stata ancora applicata. Da qui, dunque, la decisione finale di ricorrere alla Corte di giustizia europea.

lunedì 3 giugno 2013

Concorso io cucino equo


Hai mai pensato di creare una tua ricetta "matrimonio di mondi" in cucina?


Ti piace cucinare?
Ami la ricerca e la sperimentazione del nuovo, ma anche i sapori autentici e locali?
Sei un acerrimo nemico dei gusti preconfezionati e del fast and furious food?
Ti piace viaggiare attraverso armonie gustative?
Ami una cucina attenta e pulita, rispettosa dei ritmi della terra?

IO.CUCINOEQUO fa per te!

Le ricette dovranno utilizzare almeno due prodotti Altromercato del Commercio Equo e Solidale sposati a materie prime locali, a filiera corta e/o testimoni di biodiversità
La tua creatività farà incontrare i tuoi sapori locali con materie prime che raccontano di altri luoghi, altre colture e culture. Per un MATRIMONIO DI MONDI IN CUCINA.

Le ricette di IO.CUCINOEQUO pubblicate sul sito saranno votate dagli utenti della community IlCircolodelCibo. Le 4 ricette più votate entreranno nella pubblicazione di un Ricettario che uscirà in libreria a fine 2013.
E vinceranno un prezioso doppio PREMIO: un abbonamento a Cucina Naturale e una cesta di prodotti d'eccellenza Altromercato.
Tutte le altre ricette pervenute verranno attentamente vagliate da una giuria composta da chef, giornalisti enogastronomici e dalla redazione de IlCircolodelCibo.
Quelle giudicate migliori andranno a far parte anch’esse del Ricettario.

www.altromercato.it/il-circolo-del-cibo


giovedì 16 maggio 2013

Tiramisù vegan

Per questa versione vegan di tiramisù occorrono 5/6 biscotti a testa che verranno assemblati in coppette monoporzioni.
Ricordatevi che biscotti  secchi devono essere senza uova e burro  (facilmente si trovano nei negozi biologici, oppure li si autoproduce). 

Ingredienti per 2 persone: 12 biscotti secchi di media grandezza; caffè di  moka per 3 persone; 2 cucchiai di zucchero di canna (dulcita del commercio equosolidale); 125 gr di panna vegetale possibilmente di soia; 125 gr. di yogurt di soia; cacao in polvere (del commercio equo e solidale), granella di nocciole o mandorle.

Procedimento: Montare la panna di soia ben soda. Conservarne un paio di cucchiai per la decorazione finale. Aggiungere alla panna nella ciotola lo yogurt di soia delicatamente senza smontarla. Bagnare i biscotti nella ciotola in cui abbiamo messo il caffè zuccherato. Disporre i biscotti nelle coppette formando un primo strato su cui andremo a adagiare un paio di cucchiai di crema di panna di soia e yogurt di soia. Aggiungiamo la granella di nocciole o di mandorle, ma vanno bene anche granella o cioccolato grattugiato. Alterniamo gli strati nella  coppetta sino al termine degli ingredienti. Sulla sommità del dolce spolverizziamo un po’ di cacao amaro e decoriamo con il ciuffo della panna di soia conservata a parte e con granella di nocciola, o mandorla o del cioccolato.
Il dolce si conserva un paio di ore al fresco, poi inevitabilmente si smonta, quindi da consumare il prima possibile.

Ricordatevi che la scelta vegan è anche una scelta di vita salutistica!

mercoledì 15 maggio 2013

Sosteniamo la spesa: comapagna di Altromercato







Dal 15 maggio, riprende il via la nuova iniziativa Altromercato “Sosteniamo la spesa, coltiviamo i valori”.
In tutte le Botteghe aderenti sarà possibile acquistare fino al 6 luglio, oltre 30 prodotti di uso quotidiano a prezzo ridotto, con un’offerta rinnovata nei mesi di maggio e giugno.
Oggi la crisi colpisce seriamente molte famiglie e, pur mantenendo intatto il proprio impegno, Altromercato ha scelto di ridurre il proprio margine di copertura costi senza penalizzare i produttori.
Infatti il prezzo ridotto dei prodotti, non riduce in nessun modo il compenso pagato ai contadini.


Il Commercio Equo e Solidale è un modello basato sulla trasparenza e la sostenibilità di tutta la filiera produttiva

http://www.altromercato.it/sosteniamo-la-spesa#

martedì 26 marzo 2013

Altromercato presenta "Generazione caffè"


Generazione caffè
Dal 2 al 19 aprile un evento dedicato al caffè Altromercato: il racconto dei suoi valori e un invito alla prova che costa meno.

Altromercato dedica le due settimane dal 2 al 19 aprile al caffè con l’iniziativa “Generazione Caffè” e per l’occasione le  Botteghe aderenti offriranno ai propri clienti l’opportunità, con l’acquisto di 2 pacchetti di caffè a scelta, di ricevere uno sconto del 30% su quello più costoso, oltre alla possibilità di conoscere l’intera famiglia dei caffè Altromercato: prodotti straordinari, simbolo del Commercio Equo e Solidale fin dai suoi albori.

cialda-danaio
Cialda-danaio
 Un “CIALDA-DANAIO” in regalo
Durante “Generazione Caffè”, chi porterà nelle Botteghe Altromercato aderenti un pacchetto vuoto di caffè di qualsiasi marca riceverà in regalo il “cialda-danaio” (fino ad esaurimento scorte).
Il “cialda-danaio” è un portamonete che è stato realizzato a mano dai produttori di Mai Handicraft (Vietnam), foderato e corredato di chiusura a velcro, ed ha la particolarità di esser fatto a partire dalle vecchie bobine di cialde di caffè non più utilizzabili.

Ma il “cialda-danaio” è molto di più che un porta monete: è un “porta valori”, ovvero racchiude in sé tutti i valori del caffè Altromercato che sono raccontati nel cartoncino inserito al suo interno.

 Per saperne di più visita il sito www.altromercato.it

lunedì 18 marzo 2013

Le uova di Pasqua 2013 della LAV




A PASQUA RINUNCIA ALLA DIETA E GODITI L'UOVO DI CIOCCOLATO PIù BUONO CHE C'è. NON SOLO PERCHE' è COMPLETAMENTE EQUOSOLIDALE, MA SOPRATTUTTO PERCHE' CI AIUTERAI A DARE UN FUTURO MIGLIORE AGLI ANIMALI.
PIù DIRITTI, PIù TUTELE, PIù AMORE.

Il 16, 17, 23, 24 marzo scendendo in piazza e regalandoti l'uovo della LAV ci aiuterai a ottenere nuove leggi per migliorare la vita degli animali. 

Scopri la piazza più vicina

venerdì 15 marzo 2013

“Bomba libera tutti”, stereotipi e differenze di genere tra i banchi di scuola

Riflettere su identità e stereotipi di genere nella scuola elementare. Con questo intento all'interno dell'istituto “Galileo Galilei” di Pistoia è stato realizzato con i bambini di una quarta il documentario “Bomba Libera Tutti”. Per saperne di più abbiamo intervistato Pina Caporaso, regista del lungometraggio insieme a Daniele Lazzara.

 

Leggi l'articolo di Claudia Bruno del 13 Marzo 2013 su www.ilcambiamento.it


domenica 10 marzo 2013

Ce L'abbiamo fatta! Addio ai test cosmetici su animali in Europa!!!

 


Dopo 23 anni di battaglie, manifestazioni, pressioni istituzionali, con l'appoggio di milioni di cittadini l'11 marzo l'Europa sarà finalmente libera dai cosmetici testati su animali.
Nessun prodotto o ingrediente in Europa sarà più sperimentato su animali.
Una vittoria storica ottenuta anche grazie a te, al tuo sostegno, alla tua firma.

Ti aspettiamo a Roma, in piazza del Pantheon, lunedì 11 marzo, alle 12,00 oppure alle 18,00.
Non mancare!


Finalmente ce l'abbiamo fatta, dopo raccolte firme su raccolte firme.Non potendo esserci a Roma, spero di vedere un servizio al telegiornale..fantascienza?



sabato 9 marzo 2013

Acido lattico per decontaminare carcasse bovine: sì dell'Ue

La Commissione europea con il benestare dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha autorizzato l'importazione di carcasse di bovini trattati con una sostanza chimica naturale, l'acido lattico, per eliminare i germi patogeni. Questa pratica, che entrerà in vigore dal 25 febbraio, potrà essere usata, per estensione e a determinate condizioni, anche dal produttore europeo.

di Tamara Mastroiaco - 6 Febbraio 2013  www.ilcambiamento.it


Il Regolamento Ue è stato pubblicato il 4 febbraio sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea; esso riguarda l'impiego di acido lattico per ridurre la contaminazione microbiologica superficiale delle carcasse di bovini ed entrerà in vigore il prossimo 25 febbraio.

carcasse animaliGli Stati Uniti, dove questa pratica è ampiamente diffusa, potranno aumentare così la quota di esportazioni di carne in Europa e i produttori europei, invece, potranno usarla rispettando le buone prassi igieniche “dal produttore al consumatore”. Fino al 4 febbraio la legislazione europea non permetteva di trattare le carcasse degli animali (bovini, pollame e suini) con delle sostanze chimiche per eliminare i germi patogeni; la situazione era diversa in altri paesi e soprattutto negli Stati Uniti.
Il dibattito sulla possibilità di introdurre anche in Europa questa pratica è andato avanti per decenni. Il rispetto delle regole igienico-sanitarie previste lungo l'intera filiera produttiva, dall'allevamento alla distribuzione, avrebbe dovuto garantire l'assenza di pericoli per i consumatori. In verità, è molto difficile poter evitare che le carcasse di animali possano non essere contaminate da germi patogeni.
I pericoli sono tanti e differenti: gli animali stabulati negli allevamenti possono avere malattie non facilmente diagnosticabili, le carcasse degli animali possono accidentalmente essere contaminate dal contenuto intestinale nella fase della macellazione, gli animali sani possono entrare in contatto con gli animali malati durante la fase di trasporto e infine, se ammalati, gli operai possono contaminare gli animali con microrganismi patogeni.

venerdì 8 marzo 2013

L'Unione Europea riabilita le farine animali negli allevamenti


Dopo anni di divieto, l'Unione europea ha deciso di reintrodurre le farine animali negli allevamenti. Le farine animali, che erano state bandite in seguito al 'morbo della mucca pazza', verranno date ai maiali, ai polli, ai conigli e ai pesci.

di Andrea Romeo - 18 Febbraio 2013  www.ilcambiamento.it

Si dice che l'uomo sia un animale onnivoro, seppur oggi molti ricercatori medici specializzati in nutrizione risultino sempre più inclini a (ri)considerare l'uomo un frugivoro, ovvero a paragonare la nostra alimentazione a quella dei nostri cugini primati. Nonostante molti storcano il naso a sentire il termine 'frugivoro' (quasi fosse una bestemmia, e di certo lo è per gli allevatori di bestiame e per i McDonald's), in realtà lo stesso Darwin, nel suo famoso testo L'origine della specie, non ebbe indugi nel posizionare l'uomo tra i mangiatori naturali di frutta, semi, erbe e minuscole quantità di carne, ovvero tra i primati.
Lo scrisse a caratteri cubitali, affermando senza ombra di dubbio che l'uomo fosse imparentato con gli scimpanzé e le grandi scimmie con cui condivide anche il tipo di apparato digerente e la dentatura: insomma come per i primati frugivori parlava di un'alimentazione umana ideale a base vegetale: Darwin, difatti, era un vegetariano convinto. Eppure i discendenti del famosissimo naturalista hanno, ad un certo punto della 'storia' e nonostante gli evidenti sviluppi sugli studi del DNA che ci vedono quasi identici ai primati, mutato questa a loro piacimento e messo l'uomo tra gli onnivori, ovvero tra i maiali, i cani e gli orsi.
Quando ciò sia accaduto non ne ho la più pallida idea, ma so per certo che lo hanno ripetuto così tante volte che oggi perfino un'anemone di mare (e aggiungerei a sue spese) non si sognerebbe mai di pensare alla nostra specie con termini diversi: l'uomo è onnivoro, punto. Così quegli scienziati che alla luce delle nuove scoperte sulla nutrizione tendono a (ri)considerare l'idea di un uomo frugivoro, vengono derisi e ridicolizzati (per i motivi più disparati e a noi oscuri) perfino dai loro stessi colleghi ormai fedelissimi alla tradizione 'onnivorista' (scienza o credo?).

Belluno: sementi OGM per coltivare 80.000 ettari

Sabato 9 Marzo 2013 durante il mercato in Piazza  Piloni a Belluno dalle 10 alle 12 all'ingresso del "Centro culturale Piero Rossi" ci sarà un info point dove poter firmare la petizione contro gli ogm. Per maggiori informazioni sulla petizione  http://coltivarcondividendo.blogspot.it

Un’associazione friulana vuole importare sementi OGM Monsanto e seminarle su 80mila ettari. È concreto il rischio di una contaminazione delle colture geneticamente modificate con le coltivazioni biologiche e tradizionali, come denuncia l'associazione bellunese Coltivare Condividendo.

di Laura Pavesi - 4 Febbraio 2013.  www.ilcambiamento.it

La prossima primavera, in provincia di Belluno potrebbero arrivare sementi OGM in quantità tali da poter coltivare oltre 80.000 ettari di terreno, con effetti imprevedibili sulle coltivazioni tradizionali e biologiche locali. La denuncia arriva dall’Associazione bellunese Coltivare Condividendo, che si batte contro la diffusione delle sementi transgeniche in favore di quelle convenzionali.
“In ambito di biodiversità”, spiega l’Associazione, “il nostro maggior timore è legato all'incompatibilità tra le coltivazioni biologiche e tradizionali, e le coltivazioni OGM, a causa del rischio di contaminazione. È stata la stessa Bayer ad ammettere (già nel 2009, ndr) che la contaminazione da OGM è un processo fuori controllo. Purtroppo, il rischio di contaminazione da OGM non è un pericolo remoto, dato che un’associazione friulana ha già ribadito di aver fatto giungere dagli Stati Uniti una quantità tale di sementi Monsanto da coltivare oltre 80.000 ettari in tutto il nord Italia”.

venerdì 11 gennaio 2013

Bolivia: McDonald’s se ne deve andare

McDonald's, il gigante del fast-food, è stato costretto a lasciare la Bolivia. Complice la caduta dei profitti in un Paese che ad omologarsi al panino globale ancora non ci sta. I boliviani, particolarmente gelosi della loro cultura e delle loro tradizioni, hanno mostrato al mondo intero che, a volte, per essere padroni in casa propria basta fare delle scelte piuttosto che altre.

di Andrea Bertaglio - 26 Gennaio 2012 www.ilcambiamento.it

mcdonalds boliviaNonostante il dominio indiscusso di banche e multinazionali, succedono ancora cose in grado di stupire, o di fare sperare che un giorno si potrà finalmente liberare il mondo dal giogo del capitalismo di rapina che lo sta letteralmente soffocando. A fare credere in ciò è stata la chiusura di McDonald’s in Bolivia. Nonostante le milionarie campagne pubblicitarie con cui la multinazionale statunitense ha tartassato la popolazione locale, il colosso è stato abbandonato anche dall’ultima speranza, quella di riempire gli otto suoi nuovi 'ristoranti' nelle principali città del Paese andino.

Niente da fare, ai boliviani il McMenu proprio non va, ed il marchio più noto e diffuso del pianeta ha dovuto fare i bagagli e tornarsene mestamente a casa sua. I motivi sono molteplici e chi conosce meglio la Bolivia ritiene che questi non siano solamente di carattere ideologico.
Certo gli abitanti della Bolivia, noti per un forte mantenimento delle proprie radici, non provano molta simpatia per i gringos, né per tutti coloro che giungono con l’intenzione di sfruttare la loro terra e le loro risorse. Ma la vicenda di McDonald’s sarebbe collegata soprattutto ai gusti dei boliviani stessi, ancora indissolubilmente legati al concetto del buen vivir, in cui rientra anche un approccio genuino (e slow) con la cucina, e con un cibo locale dai prezzi ridotti, che non ha bisogno né di 'offerte' né di pubblicità.
L’amore dei boliviani per i panini e le patatine fritte della corporation statunitense durò in effetti solamente sei mesi, quelli seguenti l’apertura dei primi punti vendita della catena. In quei giorni, i nuovi negozi erano pieni, e al loro esterno si vedevano promettenti file di curiosi i quali, però, nonostante gli innumerevoli tentativi della multinazionale di rendere sapori e ambienti più consoni al gusto locale, decisero in fretta di non farvi più ritorno.

giovedì 10 gennaio 2013

Lavorare da McDonald’s? No grazie!

Da una settimana o più passa in televisione una pubblicità che mi piace, quella di McDonald, è fatta veramente bene, ti immedesimi con la compagnia, perchè da lavoro ai giovani che vivono in Italia e perchè nel 2013 ne darà ancora di posti di lavoro.Adoro il jingle McDonald, poi passati quei 30 secondi mi ricordo che offrono un cibo a prezzi stracciati perchè scadenti ma accessibili a tutti e sopratutto l'unico cibo disponibile per le persone non abbienti. Ecco la fortuna di McDonald: i poveri.

Guarda la pubblicità indovina chi è il regista?



Mc Donald's, lo spot che offre lavoro
"Lavorare in Mc Donald's" è lo spot filmato dal regista, premio Oscar, Gabriele Salvatores che ha scatenato le proteste della Filcams Cgil per l'annuncio di nuovi punti ristoro e tremila assunzioni. Il sindacato, in risposta allo spot, ha invitato la multinazionale del fast food a relazioni sindacali stabili e a "discutere di piano industriale e di investimenti, di aperture previste e di prospettive occupazionali". McDonald's, si afferma, "è una di quelle rare multinazionali del comparto della ristorazione commerciale/veloce, se non l'unica, ad essersi sistematicamente sottratta al confronto in ordine alla condivisione di un contratto integrativo aziendale"

di Paolo Ermani - 10 Gennaio 2013 Www.ilcambiamento.it

E' stata lanciata da McDonald's la campagna pubblicitaria sulle assunzioni: l'azienda annuncia di voler creare tremila nuovi posti di lavoro in Italia nei prossimi tre anni. La Cgil contesta l'offerta della multinazionale americana sostenendo che si tratta di impieghi precari. Inquinamento, nocività del cibo venduto, sfruttamento degli animali e disboscamento dovrebbero essere però le principali questioni da considerare prima di decidere di entrare a far parte della più nota catena di fast food del mondo.

McDonald’s recentemente sta pubblicizzando l’intenzione di assumere tremila lavoratori nei prossimi tre anni e, sfruttando il momento di forte disoccupazione, cerca di fare bella figura agli occhi dell’opinione pubblica.
Il sindacato ha contestato la pubblicità dicendo che si tratta soprattutto di lavoro precario. Peccato però non porsi il problema e la questione più importante e cioè: lavorare per McDonald’s è positivo, è giusto? McDonald’s è una delle multinazionali più aggressive e inquinanti del pianeta. Per rifornirla di carne vengono uccisi milioni di animali ogni anno in un olocausto di dimensioni anche difficilmente immaginabili.