3 gennaio, 2011
Il tonno in scatola è la conserva ittica più venduta sul mercato mondiale, con un volume d’affari che si aggira intorno ai 19,3 miliardi di euro l’anno, ma ben pochi consumatori sanno cosa davvero si nasconde nelle scatolette.
Le campagne pubblicitarie cercano di far apparire la pesca al tonno come una pittoresca industria artigianale, ma in realtà le flotte che pescano il tonno sono tra le più industrializzate al mondo, e sono responsabili di gravi impatti sugli oceani. Questo tipo di pesca minaccia da un lato le risorse da cui dipende, sovrasfruttando gli stock di tonno e catturandone esemplari giovani, e dall’altro l’intero ecosistema marino.Il tonno che finisce nelle nostre scatolette è solitamente pescato con metodi che causano ogni anno la morte di migliaia di squali e tartarughe marine, tra cui specie minacciate d’estinzione. A soffrirne purtroppo non è solo l’ambiente ma anche le popolazioni costiere i cui mari, in cambio solo di una piccola parte dei guadagni, vengono depredati da flotte straniere e dal fenomeno sempre più diffuso della pesca illegale.
L’Italia è uno dei più importanti mercati europei per il tonno in scatola e il secondo più grande produttore in Europa. Distributori e produttori di tonno in scatola nel nostro paese hanno la responsabilità di confrontarsi con gli impatti causati dalla pesca al tonno da cui il loro business dipende.
È necessario cambiare il modo in cui la pesca al tonno viene gestita, introdurre modifiche sostanziali nei metodi di pesca utilizzati e creare riserve marine se vogliamo davvero proteggere l’ecosistema e garantire che risorse come il tonno non si esauriscano. Le decisioni dei produttori e della grande distribuzione possono davvero trasformare questo mercato, facendo crescere la domanda per un tonno pescato in maniera equa e sostenibile.
Per approfondire
Download rapporto "Tonno in trappola"
www.greenpeace.it
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The Meatrix
Con “The Meatrix” ( I e II ...e 2 e mezzo) gli ideatori si impegnano ad educare consumatori e cittadini del mondo intero sulle questioni di “sostenibilità”, specie in termini di produzione e consumo alimentare. Questi corti sono stati radotti in diverse lingue del mondo.