Ecomondo

In questa pagina cercheremo di inserire notizie, consigli e prodotti ecocompatibili! Se avete qualche suggerimento o consiglio della nonna scrivetelo!   


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Borse per la spesa e non

I supermercati e i negozi non possono più vendere sacchetti di plastica (ma possono distribuirli gratis fino ad esaurimento delle scorte), quindi o compriamo borse di tela..o le cuciamo noi!!!

Questo video ci spiega come costruire una borsa con il tetrapack dei succhi di frutta.




 Come ricavare una shopper da una vecchia T-shirt!


Innanzitutto lava e stira bene la tua maglietta poi distendila bene sul tavolo e traccia una linea dritta alla base. Imbastisci con punti lunghi o spilli, rigira al rovescio e pratica una cucitura doppia a circa un centimetro dal bordo. Riposiziona la maglia ben tesa e con l'aiuto di una forma rotonda (una scodella o un piatto) ingrandisci la scollatura tracciando una linea con un pennarello. 

Ritaglia bene la rotondità dello scollo utilizzando una forbice ben affilata affinché non si verifichino smagliature. Volendo dare una forma diversa si può utilizzare anche un contenitore rettangolare, in questo caso si avrà un'apertura più larga ma più bassa. A questo punto devi ritagliare le maniche.  

Poni la forbice all'interno della cucitura esistente e, seguendola, ritaglia tutta la manica. A questo punto la forma della borsa è ottenuta. Se vuoi puoi rifinirla con uno sbieco morbido in colore contrastante alla fantasia ma puoi anche utilizzarla così. Facile, originale e ecologica…meglio di così.


Borsetta in plastica lavorata a maglia



Si può utilizzzare come boschette per la cosmesi.


Borsa mare creata con la plastica pluriball



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Ecoconsiglio veloce....

Quando spremete il tubetto di dentifricio e non esce nulla, non buttatelo, ma taglietelo in due e scoprirete che all'interno c'è ancora dentifricio da utilizzare! Non lasciate le due parti esposte all'aria ma incastrateli una con l'altro in modo che riformino il tubetto. La stessa pratica si può utilizzare anche per il tubetto della crema mani o viso o altro.
Navigando in internet ho scoperto che esiste un "aggeggio" che aiuta a speremere il tubetto di plastica del dentifricio.
Meglio tagliarlo in due!!!Meno plastica per tutti!!!


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Fogli di alluminio 100% riciclati



Ho acquistato al negozio biologico Cuore bio questo rotolo di 10mt di alluminio reciclato.
Sulla confezione vi è scritto " La produzione di fogli di alluminio richiede maggiori quantità di energia. La produzione di fogli di alluminio riciclati al 100% necessita solo del 5% dell'energia richiesta per i fogli di alluminio tradizionali."

La confezione è di cartone riciclato al 100% non plastificato.

E' il classico rotolo di alluminio, anche se confronto ad altre famose marche i fogli mi sembrano più sottili.

Costa il doppio confronto a un rotolo di alluminio di marca venduto nella grande distribuzione, ma sono dell'avviso che più i prodotti costano, più stiamo attenti al loro consumo e utilizzo. 

popo-75.jpgL'alluminio non era conosciuto nell'antichità. Solo nel 1854 il Francese Henri Sainte Claire Deville produsse per primo, a livello industriale, il metallo, che non esiste in natura allo stato puro.
Nel 1886 fu messo a punto un processo per elettrolisi dell'ossido di alluminio disciolto in criolite fusa, con fluoruro di alluminio e di sodio. Il processo per la produzione dell'alluminio si realizza estraendo dalla bauxite, tramite purifìcazione, l'allumina ed in una seconda fase, di elettrolisi si ricava il metallo.
Da 4 Kg. di bauxite (un argilla rossa diffusa in Africa, Nord Australia, India, Sud America ed Europa) si estrae circa 1 Kg. di alluminio. Il termine bauxite deriva dal paese situato nella Francia meridionale di Les Baux.
Per estrarre l'alluminio dalla bauxite, sono necessari poco più di 15 kwh. Le sue caratteristiche lo hanno reso il metallo (dopo il ferro) pîù diffuso con una produzione annua di circa 31 milioni di tonnellate. E' interessante precisare che l'alluminio, solitamente, non e' utilizzato puro, ma in leghe, il che aiuta ad esaltare le sue enormi doti di base.
Il recupero di questo metallo dai rifiuti (attraverso il riciclaggio) è diventato una parte importante dell'industria dell'alluminio. 
Il riciclaggio dell'alluminio è una pratica comune fin dai primi del Novecento. Era comunque un'attività a basso profilo fino ai primi anni sessanta quando il riciclaggio dell'alluminio delle lattine pose questa pratica sotto l'attenzione pubblica. Le fonti per il riciclaggio dell'alluminio comprendono automobili e serramenti, elettrodomestici, contenitori e altri prodotti. Il riciclaggio è molto conveniente: infatti produrre un chilo di alluminio pronto all'uso a partire da scarti costa meno di 1 kWh, contro i 13÷14 circa della produzione dal minerale.

L'alluminio è presente ovunque: nelle testate dei motori, i pistoni delle auto, nei cerchi e nei telai delle biciclette, nei treni super veloci, negli aerei, nelle navi, nelle finestre, nei mobili, nei contenitori sui tetti, nei microchip dei computer, e nei CD, nelle sponde dei camion, nelle lattine, nelle pentole e, persino, sui vestiti e gioielli e nella cosmesi.



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Ecoconsigli : pulizia in cucina. 

Evitiamo prodotti troppo aggressivi: evitiamoli e non usiamoli troppo frequentemente: qualche microbo in più è da preferire alla miriade di sostanze chimiche tossiche che altrimenti rilasciamo nella nostra cucina e, quindi, nei cibi che mangiamo e nell'aria che respiriamo.

Meno sapone: per ridurre il consumo di sapone ti consigliamo alcune tattiche. Prima di lavare i piatti e le pentole o di infilarli nella lavastoviglie ripassali con un pezzo di carta (riciclata), così da sgrassarli un po'.

Sgrassa con la carta: prima di affrontare il lavaggio di una pentola particolarmente unta, sgrassala con un foglio di carta (la carta del pane va benissimo così come i tovaglioli di carta usati): il lavaggio sarà più facile, richiederà meno sapone e non rovinerai la spugnetta.

Limoni dalla lunga vita: i mezzi limoni spremuti riponili in un angolo del lavandino. Potrai utilizzarli una volta ancora strofinandoli su piatti e pentole unti o odorosi di pesce, per dare una prima sgrassata (mia nonna lo faceva sempre!) 

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