martedì 4 giugno 2013

Galline ovaiole, Italia e Grecia deferite alla Corte di Giustizia Ue


26 Aprile 2013 da www.ilcambiamento.it

La Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia Ue per non aver non aver attuato correttamente la direttiva che vieta l'allevamento in batteria delle galline ovaiole. Anche la Grecia è stata deferita alla Corte per lo stesso motivo.
gallinaBruxelles ricorda che gli Stati membri hanno avuto 12 anni per introdurre gabbie più spaziose: la direttiva che vieta le gabbie “non modificate”, ovvero quelle dove le galline non hanno spazio per fare il nido e appollaiarsi, risale al 1999 ma in questi anni l'Italia non ha introdotto questa norma nel suo ordinamento.

In base alle norme Ue, dal primo gennaio 2012 tutte le galline ovaiole hanno diritto a maggiore spazio per fare il nido, razzolare e appollaiarsi. In base al divieto sono consentiti esclusivamente allevamenti con sistemi alternativi alle gabbie e l’allevamento nelle gabbie modificate o cosiddette 'arricchite'.
Le gabbie, dunque, possono continuare ad esistere, ma soltanto se offrono a ciascuna gallina una superficie pari a 750 centimetri quadrati, lettiere, posatoi e dispositivi per accorciare le unghie.

Il 26 gennaio 2013 la Commissione Ue ha inviato un ultimatum a Roma e ad Atene chiedendo ai due Paesi di mettersi in regola, insieme ad altri 11 Stati membri. Dei 13 Stati membri che hanno ricevuto la comunicazione, sono solo Italia e Grecia a non aver ancora provveduto ad attuare la normativa europea.
Malgrado i ripetuti appelli delle autorità europee ai due Paesi perché affrontino il problema, finora la legge europea non è stata ancora applicata. Da qui, dunque, la decisione finale di ricorrere alla Corte di giustizia europea.




Un video inchiesta a cura del gruppo di attivisti 'Essere Animali', girato all'interno degli allevamenti di galline ovaiole dopo il recepimento della Direttiva europea entrata in vigore il 1 Gennaio 2012, mostra immagini attuali e provenienti da ogni tipologia di allevamento praticato in Emilia Romagna, per rendere pubbliche le condizioni di questi animali anche nel caso di consumo di uova che a molti può sembrare privo di sfruttamento.

A partire dalla fine del Dicembre 2011 e per i due mesi successivi, sono stati individuati più di 50 allevamenti nelle province di Bologna, Cesena, Ferrara, Forlì, Ravenna e Rimini. In 27 di questi sono state filmate e fotografate le condizioni degli animali imprigionati, ottenendo più di 15 ore di registrazioni video e oltre 1000 fotografie.

Per ulteriori Info essereanimali.org/fabbriche-di-uova

Guarda il video Fabbriche di uova: le gallline negli allevamenti.
In questo video si possono vedere le gabbie di nuova generazione, quelle coi confort, ma gabbie rimangono;l'allevamento a terra, ma in capannoni stralipanti di galline e l'allevamento biologico che risulta essere un grande bluff. In sostanza non bidogna comperare uova da allevamento intensivo!

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