venerdì 11 novembre 2011

Piante mangia smog e anti-inquinamento

Diverse ricerche scientifiche dimostrano l’efficacia delle piante nel depurare l’aria da sostanze tossiche per l’organismo, quali la formaldeide, lo xilene o il benzene, presenti in tutti gli ambienti domestici, in ufficio, nelle scuole e nei locali pubblici a causa dell'evaporazione dei solventi contenuti in pitture, vernici, adesivi, detergenti, stampanti laser e fotocopiatrici. Non solo, alcune piante sono addirittura in grado di ridurre gli effetti dello smog.

 di Lucia cuffaro www.terranauta.it

Vernici e colle dei mobili in truciolato, detersivi, fumo di sigaretta, inchiostro delle stampanti e materiali edili sono solo alcune delle fonti che, rilasciando fattori tossici, avvelenano l’aria che respiriamo. L’inalazione di queste sostanze può comportare problemi alla salute noti come “sindrome dell’edificio malato” o Sick Building Syndrome (SBS), provocando allergie, cefalee, affaticamento e fastidi alle vie respiratorie. Un problema ancor più consistente se consideriamo il grado di isolamento (materiali coibenti, doppi e tripli vetri, ecc.) che caratterizza le abitazioni moderne.

La buona notizia è che alcune varietà di piante (in misura di circa 1 ogni 10 mq) sono in grado di catturare anche l'80% dell'inquinamento presente all'interno delle case e degli uffici, rilasciando al contempo umidità e ossigeno. Questo perché i fattori tossici presenti nell’aria sono assorbiti dalle foglie attraverso minuscole aperture dette stomi. Grazie a questo processo di metabolismo vegetale, i metalli e gli altri elementi tossici vengono resi inerti, metabolizzate e immagazzinate nelle pareti cellulari.
Una capacità scoperta quasi per caso: negli anni Sessanta alcuni ricercatori della Nasa (l'Ente aerospaziale Usa) stavano sperimentando soluzioni per smaltire l'anidride carbonica nelle navicelle spaziali e scoprirono che alcuni vegetali riuscivano ad assorbire molte altre sostanze nocive.
Recentemente i risultati delle ricerche italiane che pongono l’accento sull'importanza delle piante come strumento anti-inquinamento sono stati diffusi nel corso del convegno “Verde e ambiente, un binomio di ampio respiro” organizzato dall’associazione Promogiardinaggio , che si è tenuto lo scorso 23 marzo a Milano. Il congresso, moderato da Paolo Ricotti, docente dell’Università Milano-Bicocca e presidente di Planet Life Economy Foundation, si è avvalso dei contributi scientifici di esperti nel settore come Nelson Marmiroli, docente dell’Università di Parma, Giorgio Celli dell’Università di Bologna, l’architetto Paolo De Martin di CasaClima e Francesca Rapparini, del CNR Istituto di Biometeorologia di Bologna.
“Studi condotti su cinquanta tra le principali piante da appartamento, per testarne la capacità di assorbimento degli inquinanti presenti negli ambienti chiusi, hanno dimostrato che alcune riescono a eliminare sostanze tossiche per l’organismo, quali la formaldeide, lo xilene o il benzene, contenuti nei materiali per l’edilizia e l’arredamento - spiega Francesca Rapparini (f.rapparini@ibimet.cnr.it) ricercatrice nella sezione di Bologna dell’Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Consiglio nazionale delle ricerche - le più efficaci, sono la dracena, il filodendro, lo spatifillo e la gerbera, che assorbono più dell’80 per cento di inquinanti indoor. Attive, anche l’aloe, il ciclamino, la begonia e la stella di Natale.“Si tratta di specie contraddistinte da due importanti caratteristiche: hanno foglie a superficie larga, in grado quindi di assorbire le polveri sottili e non rilasciano terpeni, elementi dai quali dipende il profumo, ma che reagiscono con gli inquinanti emessi dalle automobili, formando ozono troposferico, dannoso per l’uomo e per l’ambiente” prosegue la ricercatrice dell’Ibimet-Cnr.
Anche negli spazi aperti come giardini o strade cittadine, le piante contribuiscono a ridurre gli effetti dello smog assimilando monossido di carbonio, anidrite solforosa, biossido d’azoto e polveri sottili e attenuando il rumore del traffico, come dimostrato da uno studio realizzato da ricercatori della Warnell School of Forestry and Natural Resources, in Georgia, in cui è emersa la capacità di un viale alberato di abbattere il 60% dello smog prodotto dalle auto che lo percorrono.

Le specie più indicate per depurare l’aria in città sono i platani, i tigli, i pini, le acacie, i cedri, i lecci, le palme, e alberi da siepe come il lauro, il pitosforo e il ligustro.
 
Nell’elenco che segue sono indicate alcune delle principali piante “mangia smog” da appartamento e le sostanze nocive che ciascuna di esse è in grado di assorbire:
ficu benjamina benzene
Il Ficus benjamina
Felce di Boston: efficace per assorbire l’inquinamento da formaldeide 
Edera: assorbe efficacemente tricloroetilene e benzene











Clorofito



Clorofito: elimina dall’aria formaldeide e monossido di carbonio










Spatifillo: assorbe tricloroetilene, formaldeide e benzene
Pothos: utile per la depurazione dalla formaldeide e dal fumo di sigarette
Aloe: efficace per assorbire l’inquinamento da tricloroetilene
Sansevieria: assorbe fattori tossici e combatte l’effetto delle radiazioni elettromagnetiche
Dieffenbachia: efficace per assorbire l’inquinamento da xylene e toluene
Croton: elimina dall’aria formaldeide e monossido di carbonio
Dracena: efficace per assorbire benzene, tricloroetilene e toluene


Anturio rosso
Anturio: assorbe l’inquinamento da benzene e formaldeide
Stella di Natale: efficace per combattere l’inquinamento da benzene
Ficus benjamina: assorbe formaldeide e benzene, attivo anche contro il fumo di sigaretta








Pianta del pane americana - Monstera

Monstera: efficace per assorbire formaldeide e benzene














Kalanchoe, originaria del Madagascar
Kalanchoe: assorbe fattori tossici e combatte l’effetto delle radiazioni elettromagnetiche

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