martedì 30 agosto 2011

La Svizzera approva la caccia ai gatti: proposta-choc

30/08/2011  
La prevenzione costa troppo". La sorpresa di Gianluca Felicetti (Lav).
 
La Svizzera apre (l'assurda) caccia ai gatti. Presi di mira i randagi, accusati di lasciare troppi escrementi in giro sulle aiuole, troppi cuccioli vagabondi e di favorire l'aumento del rischio di malattie.
Tanto è bastato ai cantoni svizzeri per decidere che si può sparare ai felini per tutto l'anno e quasi ovunque. In verità la licenza di uccidere i felini già esisteva nel paese, ma solo quattro giorni fa è stata ufficializzata dal Bundesrat, il Consiglio federale elvetico.


La petizione rifiutata

All'organo è stata inviata a giugno una petizione firmata da 13.700 persone, che chiedevano che venisse abolito il permesso di caccia libera ai felini vaganti, per frenare questa barbara consuetudine.
Ma la risposta del governo è stata negativa: sono i singoli cantoni a dovere decidere delle soppressioni, ha fatto sapere, lasciando di fatto le cose come stavano.
Prevenzione troppo costosa
Si calcola che i gatti "residenti" in Svizzera siano 1,3 milioni e per loro inizia davvero una brutta stagione.
Secondo le autorità sterilizzazione dei mici e prevenzione sono troppo costose, e poco efficaci. Meglio le doppiette dei cacciatori.
Tutto bene, almeno finché uno svizzero col fucile non ne colpirà uno senza.


La Lav: "Sorpresi"
Nella confinante Italia, intanto, il presidente della Lav Gianluca Felicetti si dice "stupito" che una decisione del genere arrivi da un paese come la Svizzera, "che ha i mezzi per verificare se davvero esistrono questi presunti problemi di salute pubblica legati alla presenza di gatti vaganti".
"La notizia è incredibile", dice a caldo il presidente, "tanto più che è risaputo che nei paesi dove viene praticata la caccia libera, come negli Usa, questo non ha risolto il problema. Gli animali hanno una capacità riproduttiva maggiore rispetto alla capacità dell'uomo di ucciderli".


In Italia vietata dal '91 In Italia la soppressione dei cani e dei gatti non domestici è vietata dal 1991, con ottimi risultati. "La sterilizzazione degli animali e la cura delle malattie", dice ancora Felicetti, "hanno dato ottimi risultati. Tanto più,", conclude il rappresentante dell'organizzazione animalista, "che è davvero difficile che si verifichino problemi igienici sanitari legati a questi felini, se non ci si trova di fronte a maltrattamenti o ad altre situazioni limite".



(Fonte: Il Salvagente)
www.lav.it 

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