Niente immondizia, nessuna emissione di anidride carbonica, niente macchina o aereo, niente tossine nell’acqua, niente carta igienica. È possibile vivere un anno a 'impatto zero' nel cuore di New York? 'No impact man', il docureality che ha spopolato sui media internazionali, arriva anche in Italia per raccontare la storia della famiglia Beavan e del suo esperimento di "vita a impatto zero".

L’idea è semplice, spiega Colin Beavan all’inizio del docureality che ha spopolato sui media internazionali nel 2009 ed è arrivato in Italia a luglio in dvd, dopo aver riflettuto a lungo sulle conseguenze planetarie climatiche e ambientali delle nostre piccole scelte quotidiane: niente immondizia, nessuna emissione di anidride carbonica, niente macchina o aereo, niente tossine nell’acqua, niente carta igienica. “Non useremo detergenti per la biancheria, non acquisteremo cibo che provenga da terre più lontane di 250 miglia, per non parlare di ascensori, metropolitane, prodotti impacchettati. Quindi niente plastica, niente aria condizionata, televisione, carta. Questo in qualche modo è il riassunto del progetto” spiega Beavan.

Sul banco degli imputati c’è la cultura dell’usa e getta, il mondo del ‘monouso’ di cui l’immaginario di stampo nordamericano si è fatto portatore, ed esportatore, negli ultimi sessant’anni: “la cultura del buttare via già di per sé è un grandissimo problema – dice Colin Beavan – a dire il vero, forse possiamo prendere le distanze da qualunque cosa che si butta via”.

L'happy end non poteva mancare nel racconto serrato dell'esperienza del piccolo nucleo familiare newyorkese che riscopre tempi lenti, cibi locali, luci soffuse, e il piacere di parlare con gli amici a televisione spenta.

Nella versione italiana insieme al documentario, selezionato al Sundance Film Festival 2009, anche il libro di 36 pagine curato da Daniel Tarozzi, Riduco la mia impronta e sono più felice, che raccoglie una serie di interviste a rappresentanti di realtà italiane che sperimentano e promuovono quotidianamente la riduzione dell’impatto. Tra queste: Claudia Selvetti (blogger 'a impatto zero'), Grazia Cacciola (esperta di agricivismo ed ecosostenibilità) e Alessio Ciacci (assessore all’ambiente di Capannori, primo comune in Italia ad aver aderito alla strategia Rifiuti Zero al 2020).
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