domenica 4 settembre 2011

Tassa per le bibite gassate anche in Italia? Per Coldiretti un incentivo al consumo di frutta e verdura

29 Agosto 2011  Scritto da Simona Falasca www.greenme.it



Che ne direste voi se anche l’Italia introducesse, seguendo l’esempio francese una tassa per le bibite gassate? Il maggior costo sarebbe davvero un deterrente per il loro consumo in favore di più frutta e verdura? In questo periodo caldo in cui il Governo è impegnato a far quadrare i conti, la proposta di una tassa da applicare, come avviene per le sigarette, sulle bibite gassate non arriva da Tremonti, ma bensì dalla Coldiretti che nel commentare l’iniziativa in Francia auspica un suo utilizzo anche nel Belpaese dove l’obesità infantile derivante dai cibi spazzatura arriva addirittura al 34%.

A quanto pare, infatti, stando ai dati forniti dall’Associazione degli agricoltori, il 48% dei bambini italiani consuma ogni giorno bevande gassate e zuccherate, mentre, di contro, il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura. E allora ecco l’idea di disincentivare l’acquisto di queste bevande attraverso un sovrapprezzo che scoraggi soprattutto i” grandi” a comprarli per i loro bambini. Tanto più che, unendo l’utile al dilettevole, gli introiti così racimolati potrebbero essere investiti proprio per promuovere il consumo di frutta e verdura.

Peraltro sulla base di una legge nazionale ormai datata (Legge n. 286 del 1961) le bevande al gusto di agrumi possono essere colorate a condizione che esse contengano appena il 12 per cento di succo di agrumi" denuncia Lorenzo Bazzana responsabile ortofrutta della Coldiretti che "chiede di aumentare di alcuni punti percentuali il succo di agrumi nelle bibite con effetti positivi per la salute ed un aumento del consumo di frutta".


Anche perché l’obesità non è un problema da sottovalutare e un fattore di rischio per molte malattie a partire da quelle cardiocircolatorie, il diabete, l’ipertesione, l’infarto e alcuni tipi di tumore.
L’associazione, impegnata da sempre nelle campagne di sensibilizzazione ed educazione alimentare soprattutto nelle scuole, è la prima a rendersi conto che queste ultime non bastano per promuovere realmente il consumo di frutta e verdura tra i bambini che preferiranno sempre merendine e bevande gassate. Alzare il prezzo di quest’ultime potrebbe essere uno strumento efficace anche in tal senso. Ma davvero i genitori hanno bisogno di essere colpiti economicamente per educare al consumo consapevole i propri figli? Nel nostro piccolo, vi invitiamo a leggere i nostri consigli per far apprezzare le verdure ai bambini. Sono gratis.

Non penso che tassando le bibite gasate i genitori eviteranno di comprarle ai loro figli, lo vediamo tutti i giorni genitori che fanno fatica a resistere alle insistenti richieste dei loro pargoli (a volte è sconcertante perchè il bambino non fa richieste e il genitore propone).
Non dimentichiamo che le bibite gasate possono creare dipendenza a causa dello zucchero e dalla caffeina contenute i alcune; anche i fumatori hanno dipendenza dal tabacco e  nonostante siano tassate alle sigarette non rinunciano!
Sono dell'avviso che tentare non nuoce, si potrebbe intrapprendere questa strada della tassa a patto che i soldi ricavati vengano investiti nell'educazione alimentare nelle scuole, ma anche nelle aziende, nella comunità, perchè ormai anche gli adulti hanno bisogno di essere guidati e magari rieducati verso una sana alimentazione.
Ricordo che  ogni persona obesa, o in sovrappeso sia adulta che bambino hanno un costo sociale su tutta la nazione, perchè avranno bisogno di più cure mediche (e magari anche psicologiche) a cuil'intera società è chiamata a risponderne...idem per i fumatori, i tossicodipendenti e gli alcolisti.
Altre domande che mi vengono in mente..di quanto ammonterà l'innalzamento dei prezzi sulle bibite? Francesca

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