di Luca Martinelli - 1 settembre 2011 www.altreconomia.it
Duecentomila euro è il conto per
“compensare” le emissioni di CO2 relative alla produzione di circa 40
milioni di bottiglie in Pet.
Tanto ha speso Ferrarelle per
conquistare il diritto ad utilizzare il marchio Lifegate-Impatto Zero ®
su una produzione pari al 20% di quella produzione annuale nei formati
da 1,25 e 1,5 litri (26 milioni delle quali sono state distribuite nei
mesi di aprile e maggio 2011).
Un investimento comunque maggiore del
canone, 159mila euro, che il quinto gruppo italiano delle acque minerali
riconosce alla Regione Campania per imbottigliare circa 530 milioni di
litri d’acqua. “Compensa la CO2 emessa con la creazione e tutela di
nuova foreste” (in Costa Rica, acquisendo crediti di carbonio da
forestazione validi per il mercato volontario, venduti e garantiti dal
ministero dell’Ambiente del Paese centroamericano) sta scritto sul
faldone da sei bottiglie di acqua effervescente naturale in commercio.
E
lo stesso messaggio è riportato a caratteri cubitali sui manifesti
affissi in città, e sulle pagine pubblicitarie su quotidiani e periodici
(ma più in piccolo). Dovranno essere modificati, però, per effetto di
una pronuncia del Giurì di autodisciplina pubblicitaria, che avrebbe
riscontrato l’ingannevolezza del messaggio pubblicitario: siccome non è
specificato, chi legge potrebbe pensare che tutto il ciclo produttivo è
stato compensato.
Chi non si è fatto domande, invece, sono i bambini che hanno acquistato
il numero 2891 di Topolino, una pubblicazione di The Walt Disney company
Italia srl, che in occasione del Earth Day 2011 (22 aprile) è uscito
con un numero a Impatto Zero ®, il quarto “della storia del nostro
giornale” come ricorda nell’editoriale la direttrice Valentina De Poli. E
aggiunge: “Quest’anno realizzato con l’aiuto di un partner”. Chi sia lo
si capisce guardando la copertina: Ferrarelle.
La produzione, stampa,
distribuzione e la gestione del “fine vita” dell’intera tiratura di
Topolino vale 15mila metri quadri di foreste in Costa Rica. Un bel gesto
(non sappiamo quanto sia costato) ricambiato dalle cinque pagine di un
redazionale (“Un vulcano e... tante bollicine”) in cui il piccolo
toporeporter Nicola visita le fonti dell’acqua Ferrarelle. A meno che la
frase “in collaborazione con Ferrarelle” non significhi pubblicità. I
bambini, in ogni caso, non possono accorgersene.
Leggi anche Censurata la pubblicità Ferrarelle da Giurì
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