venerdì 30 dicembre 2011

Occorrono le merendine? Riflessione sui cibi fuori pasto

di | set 15th, 2010

I bambini sani hanno una curiosità vivace verso il mondo che li circonda. Come possiamo essere così ingiusti da dar loro torto quando vogliono provare certe cose? Provo una profonda tristezza quando, avendo diagnosticato una patologia importante dovuta a questi cibi, i genitori mi chiedono di convincere il loro bambino a non chiedere più “l’ovetto di cioccolato”…

 

Sorge spontanea la domanda: chi gli ha fatto conoscere quell’oggetto del desiderio? Non ho mai dato una sola merendina ai miei figli in tutta la loro vita.
Un genitore ha il dovere di prendersi la responsabilità delle scelte dei propri figli, decidendo, per esempio che quella sera suo figlio necessita di 40 grammi di riso integrale, e magari è troppo, o troppo poco.
Nessuno di noi può ignorare che un oggetto, chiuso in un sacchetto di plastica e che rimane inalterato per molto tempo, non può essere sano.
Sono contrario a nutrirci quotidianamente di cibo sottoposto a modifica industriale, anche se gli ingredienti sono i migliori. Il danno è nella standardizzazione, mentre il nostro sistema immunitario si rafforza confrontandosi con le differenze tipiche del prodotto casalingo.
Il nostro sistema immunitario ha bisogno di scelte, ciò che può entrare a far parte di noi (self) e ciò che dobbiamo respingere (not self).
Nel caso delle merendine, abbiamo una presenza di sostanze che sono immesse in laboratorio per ottenere un sapore sempre identico, per impedire la fermentazione, o per dare l’illusione della presenza di un ingrediente.
Si hanno forti evidenze che, dietro a quella che chiamerei la cosmesi industriale delle merendine, si nasconde una condotta eticamente inaccettabile: creare una “dipendenza metabolica” verso quella specifica merendina.

La merenda va preparata con prodotti della dispensa. 
Se la maestra a metà mattino dà un pezzo di pane biologico, o mezza mela, o una carota Demeter, nessun bambino che vive in una famiglia sana si lamenterà e sarà felice di mangiarlo come avviene nelle scuole steineriane e nelle scuole “intelligenti” di ogni orientamento.
Famosi nutrizionisti americani come Thomas Wadden considerano le merendine vero e proprio cibo spazzatura.
Sono addirittura favorevoli a scrivere sulla confezione, come per le sigarette, “nuoce gravemente alla salute”.

Due adolescenti su tre mangiano davanti alla televisione e il 70% dei bambini giudica alla moda consumare alimenti di marca conosciuti grazie alla pubblicità. Uno studio, pubblicato sul British Medical Journal, conclude che questi bambini rischiano di ridurre la loro longevità, mentre sottolinea come la dieta mediterranea protegga dalle malattie cardiovascolari e tumorali.
Quanto abbiamo affermato da molti anni nella più totale solitudine, si sta finalmente affermando anche nella scienza accademica di fronte al danno generato da queste abitudini che rappresentano una vera e propria aggressione all’integrità fisica, ma anche spirituale, del bambino.

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