mercoledì 4 maggio 2011

L'antica tradizione del Furoshiki

Facendo una ricerca su come confezionare le borse di tela e non per fare la spesa (ho postato su ecomondo), mi sono ritrovata nel magico mondo del Furoshiki.
Ho trovato due video molto belli che dimostrano cos'è il Furoshiki, poi un bel blog di due ragazze giapponesi che vivono in Italia dal quale ho preso le informazioni sulla storia del Furoshiki.

"Furoshiki" 風呂敷 è la stoffa quadrata per avvolgere gli oggetti da portare, per confezionare i regali, ecc.
Ha vari tipi di grandezza, materiale e disegni. Tradizionalmente si usavano cotone e seta, ma oggi si trovano anche materiali sintetici.

Quando si porta un regalo a qualcuno, lo si porta in furoshiki, quindi davanti alla persona che lo accetta si scioglie la confezione, e si consegna il regalo, poi di solito il furoshiki, lo si porta indietro, per non intendere che ci si aspetta un regalo confezionato in questo furoshiki a sua volta.

Devo aggiungere però che si può usare furoshiki nuovo come una parte del regalo.      

Anticamente si diceva "hirazutsumi" (confezione piatta) o "koromozutsumi" (avvolgente per vestito), col tempo si è usato spesso quando si andava al bagno, per mettere i vestiti sul furoshiki portato allo spogliatoio e per avvolgerli.

Così viene chiamato "furoshikizutsumi". "Furo" è bagno, "shiki" è dal verbo "shiku" ossia stendere. Oggi si dice semplicemente "furoshiki".

Dalla metà dell'ottocento sono arrivate e diventate popolari le borse europee, per cui la usanza dei furoshiki tradizionali è diminuita, oggigiorno si vedono sopratutto le donne con kimono che lo portano. I pubblici ministeri giapponesi anche oggi portano i documenti in furoshiki.

Ultimamente tra la gente normale e i giovani viene rivalutato furoshiki, par la sua semplicità e la varietà.  
fonte: www.grandepiccolobanzai.blogspot.it

Rimarrete affascinati da quest'arte e dalle stoffe!



Negozio a Kyoto


Nei cartoni animati giapponesi quando qulche personaggio, doveva affrontare un viaggio, prendeva una fazzoletto, vi posava del formaggio e del pane, e poi lo annodava ad un bastone che teneva sulla spalla, come una canna da pesca.
Oppure quando nella pausa pranzo i bambini a scuola sciolgono i fazzoletti dove c'è il pranzo portato da casa.

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