lunedì 11 luglio 2011

Griglie roventi, “cuius dei est venter” * di Sante Rossetto (giornalista e scrittore)

D’istinto mi era stata antipatica quella manifestazione che si denominava “Griglie roventi”. C’erano buoni e validi motivi. 
In primis per una peregrina questione filologica perché le griglie di cucina sono automaticamente roventi se vogliono essere funzionanti. Poi perchè  una simile manifestazione non fa altro che solleticare i peggiori istinti, quelli che San Paolo (che pur mi sta molto antipatico) chiama “cuius dei est venter”, cioè le persone che hanno come massimo obiettivo (deus) l’ingozzarsi di cibo. Cioè i crapuloni.  Infine perché ricordo nelle compiaciute cronache di varie tv locali la facce dei politici, immancabilmente presenti per raccogliere consensi popolari (i voti non distinguono né grado di cultura né di moralità né altro ma sono stupidamente matematici) , irrorate da un sorriso che soltanto i manuali di anatomia alla voce “cretinismo” avrebbero saputo trovare di meglio.
Fanno benissimo gli animalisti a manifestare contro una simile manifestazione di ingozzamento truculento inutile e superfluo a qualsiasi livello. Sulle griglie, e  davvero roventi, dovremmo mettere non gli animali.
 

Ma come pensiamo di cambiare un paese alla deriva, o meglio ancora allo sfascio totale, se la nostra cultura si manifesta soprattutto in  manifestazioni simili? Colpa dei politici, che dovrebbero guidare invece che cacciare soltanto i voti. Mi si dirà che la democrazia funziona così. E’ vero, ma soltanto perché la si vuol far funzionare così. Con le inevitabili conseguenze. Sappiano i politici che la rivoluzione francese scoppiò per un eccesso di pressione fiscale. Quello che sta accadendo adesso. Non vorrei essere nei panni dei nostri giovani. Il loro futuro è buio, nero, oscuro, senza speranze. E noi cosa gli diamo? Griglie roventi.
Ogni commento è superfluo.
 
Sante Rossetto
www.bellunopress.it 

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