venerdì 8 luglio 2011

Un mese di stop alla pesca dei tonni nell'oceano Indiano

In merito al post pubblicato sul nostro blog TonnoRiomare si impegna al 45%. Ma si può essere sostenibili solo a metà? , riguardo le aziende che non hanno ancora aderito al disciplinare sulla pesca dei tonni, abbiamo ricevuto un comunicato stampa curato dalla Binario Immagine e Comunicazione che vogliamo pubblicare per chiarezza di informazioni e per l'impegno che l'azienda MareBlu ha intenzione di assumersi.

Su tutte le lattine Mareblu prodotte a partire dal 1 gennaio 2011, saranno leggibili due nuove informazioni sul contenuto: la specie di tonno e la zona in cui è stato pescato.

Queste informazioni non saranno criptate in codici e sigle di difficile interpretazione per il consumatore, ma si troveranno scritte per esteso. Tali informazioni saranno in aggiunta a quelle, già presenti da tempo sulle lattine Mareblu, relative alla data di scadenza, allo stabilimento, al lotto di produzione ed alla barca che ha effettuato la battuta di pesca. "



UN MESE DI STOP ALLA PESCA DEI TONNI NELL’OCEANO INDIANO

In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, in programma l’8 giugno, MwBrands, uno dei più importanti attori nel mercato delle conserve ittiche presente in Italia con il marchio Mareblu, annuncia che aderirà al fermo pesca previsto a novembre nell’Oceano Indiano.La decisione di attivare questa misura è uno dei principali esiti della seconda Tuna Conference organizzata da MWBrands e sostenuta dall’International Seafood Sustainability Foundation, di cui MwBrands è socio fondatore.
Difendere il tonno dall’estinzione non è soltanto una missione animalista: dalla sopravvivenza di questa fondamentale risorsa dipende infatti tutto il comparto delle conserve ittiche, di cui il tonno in lattina è il re indiscusso. E’ per questo che uno dei principali player del settore, la multinazionale MwBrands, di proprietà thailandese ma guidata dall’italiano Adolfo Valsecchi e presente nel nostro mercato con il noto marchio Mareblu, ha deciso di aderire e sostenere una serie di importanti iniziative, quali la creazione di una grande riserva marina nell’oceano Pacifico denominata “Pacific Commons”. Ha inoltre deciso di aderire a ogni raccomandazione emanata dalle autorita’ tecnico-scientifiche preposte alla supervisione e al coordinamento dello sforzo di pesca del tonno nei diversi oceani (RFMO’s). Speficicamente, MWBrands conferma che aderira’ e supportera’ l’iniziativa riguardante l’Oceano Indiano, da cui proviene circa un quarto del tonno pescato a livello globale, proposta dalla RFMO competente (Indian Ocean tuna Commission) e relativa al fermo pesca per tutto il mese di novembre.

La proposta di ricorrere a questa misura è nata come uno dei più importanti esiti della seconda Tuna Conference, il congresso internazionale a cui hanno preso parte i più influenti attori economici e politici che direttamente o indirettamente possono incidere sulla sorte del tonno: rappresentanti governativi, industriali, scienziati e alcune delle principali organizzazioni ambientaliste si sono riunite a Victoria, a Mahè, la principale isola delle Seychelles, su iniziativa dell’International Seafood Sustainability Foundation, di cui MwBrands è socio fondatore e sostenitore.

«Oggi i consumatori vogliono essere sempre più informati su ciò che mangiano, ma fortunatamente stanno diventando anche maggiormente accorti rispetto alle tematiche legate all’ambiente» afferma Adolfo Valsecchi, CEO del gruppo MWBrands. «MwBrands – spiega Valsecchi - rappresentata in Italia da Mareblu, da anni promuove un approccio alla pesca fatto di passione per l’innovazione, rispetto per il consumatore e attenzione per l’ambiente; e a sintetizzare perfettamente questa missione, ha lanciato sul mercato italiano proprio quest’anno la lattina di tonno con etichettatrasparente”, dove cioè il consumatore può leggere per esteso la varietà di tonno pescato e il luogo in cui è avvenuta la cattura; un fondamentale passo in avanti verso chi desidera compiere scelte di consumo consapevoli e responsabili».

Gli esperti che hanno preso parte alla Tuna Conference hanno potuto confrontarsi sulle più evolute tecniche per contenere le catture accidentali, mentre dal punto di vista politico la discussione si è incentrata sulla definizione di limiti alle quantità di pescato, sul controllo della pesca illegale e sulle modalità di dialogo e coinvolgimento degli stakeholder.
Durante il congresso di Victoria sono stati inoltre concordati importanti passi nella ricerca scientifica preliminari alla missione avviata da pochi giorni nell’Oceano Pacifico orientale e finalizzata a testare in acqua le migliori tecniche di pesca per limitare la pesca di pesci “fuori target”.

Roberto Blandino

Binario Immagine e Comunicazione

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