mercoledì 6 luglio 2011

Siena, ucciso cavallo. LAV: sospendere il Palio per lutto

01/07/2011

Il Palio di Siena si conferma nella sua media di più di un cavallo morto all’anno. Messi si è schiantato nella curva di San Martino, nella prova di stamane, “per un’errata traiettoria” come scrive il sito del Comune. 

La LAV chiede l’apertura immediata di un’indagine indipendente, terza, per accertare le possibili responsabilità di chi ha fatto correre Messi e di chi ha causato la “errata traiettoria”, anche in riferimento all’articolo 544 bis del Codice penale che prevede la reclusione fino a due anni per uccisione di animale. 



La LAV ritiene che Siena debba sospendere la corsa per lutto, pur sapendo che non lo farà perché “la festa deve continuare” anche se macchiata del sangue di un’altra vittima innocente.
Risparmiateci, almeno, i pareri di chi è pagato dal Consorzio per la Tutela del Palio, gli sproloqui sugli “immediati soccorsi”, il vanto di chi si ritiene intoccabile come se fosse ancora una Repubblica autonoma. In Italia ogni anno si svolgono circa un migliaio di manifestazioni con utilizzo d'animali, delle quali, circa un terzo, si conclude con la loro morte. 

Si tratta per lo più di riti dal carattere sacro-profano, tenuti in genere in onore di santi e madonne locali, legati ad ataviche paure di carestie, epidemie e a quant'altro affliggeva l'umanità; nessuno spirito sacro o l'espressione di una sincera devozione possono però trovare spazio nel terrorizzare un animale o perfino causarne la morte.
Non è un mistero che la storia del Palio di Siena sia caratterizzata da molti, troppi, gravi incidenti: due cavalli feriti nella corsa del luglio 2009, almeno 48 cavalli morti a causa di questa corsa negli ultimi decenni. 

Ma anche molti altri palii hanno ferito o mandato a morte i cavalli in corse senza alcuna reale necessità: ad Asti tra il 2000 e il 2003 hanno perso la vita 10 cavalli e anche nell’edizione 2009 una cavalla ferita è stata poi abbattuta. 
Altri cavalli feriti al Palio dei Berberi (Enna) del 2009, uno deceduto quest’anno al Palio di Savigno (Bologna). E poi altri cavalli morti e/o feriti nei Palii di Ferrara, Buti (Pisa), Belpasso (Catania), Feltre (Belluno), Acate (Ragusa), Fucecchio (Firenze), solo per citare altri esempi degli ultimi anni.

Nel marzo 2011 la cavalla Tiffany è scivolata e morta alle batterie di qualificazione del Palio di Ronciglione (Viterbo), al centro di polemiche per la pericolosità del percorso (vedi post Palio di Ronciglione con video)


Nel giugno 2011, alle prove in notturna della Giostra della Quintana di Foligno (Perugia), Estrada, cavalla purosangue inglese è stramazzata a terra infilzata dall’asta di legno di una bandierina posta a lato pista; le condizioni dell’animale sono apparse subito gravissime e la cavalla è stata trasferita alla Clinica Universitaria di Perugia, dove è stata abbattuta a seguito delle profonde lacerazioni e lesioni agli organi vitali. 

Un altro palio si può

In Italia non mancano esempi positivi di palii senza animali, ad esempio quello seguitissimo di Lodi con cavalli meccanici o quello di Porto Santo Stefano (Grosseto), nei quali i rioni si sfidano senza crudeltà sugli animali, a dimostrazione che le tradizioni locali e gli interessi economici possono essere coltivati favorendo la cultura della tutela degli animali. 

In alcune località la modifica degli aspetti cruenti di "tradizioni" apparentemente immutabili è stata implementata: a Roccavivara non si prende più a mazzate un gallo semi-sotterrato, a Calvello non si sgozzano più polli, conigli, capretti appesi ad una corda, a Pontenure non si fa più volare l'asino dal campanile, a San Benedetto del Tronto è stata abbandonata la corsa delle galline, a Campogalliano (Modena) siamo riusciti ad interrompere la "tradizione" di far gareggiare nonni, genitori e figli, nella gara del "tiro dell'oca" morta; a Valguarnera e a Borgomanero abbiamo ottenuto di sostituire con dolciumi i coniglietti e piccioni rinchiusi dentro pignatte frantumate a bastonate da bambini bendati. 

www.lav.it

Nessun commento:

Posta un commento