lunedì 11 luglio 2011

Sky di lotta e di governo

di Carlo Tecce 9 luglio 2011


Impegnati a osservare le trattative (fallite) di La7 con i giornalisti Rai, il masochismo di viale Mazzini e la confusione regnante a Mediaset, ci siamo dimenticati di Sky. Lo scandalo intercettazioni ha rovinato la reputazione di Rupert Murdoch, costretto a chiudere a Londra il settimanale News of the world per evitare guai peggiori e persino a stringere nel borsone miliardi di euro che il figlio James voleva investire per la colossale fusione del gruppo di famiglia con BSkyB.

Il monopolista satellitare in Italia, di matrice australiana e con interessi sparsi per il mondo, qualche giorno fa ha cambiato il direttore del telegiornale SkyTg24: il fondatore Emilio Carelli proverà a sfidare in seconda serata Bruno Vespa (Porta a Porta) e Alessio Vinci (Matrix), impresa piuttosto agevole visti i concorrenti, l’economista Sarah Varetto riceve il testimone.
La Varetto ha esordito con un’intervista istituzionale a Sette, il settimanale del Corriere della Sera: nessuna stoccata in particolare, nemmeno per il collega Augusto Minzolini del tragicomico Tg1. Posizione trasversale anche per i desideri: vorrei Giuliano Ferrara e Roberto Saviano, dice. Non è più il momento per Sky di ringhiare contro il governo, anche se l’ultima ripicca è l’espulsione di Mediaset Plus dai suoi canali, degna ricompensa per chi, anche tra i palazzi romani, aveva suggerito all’ex direttore generale Masi di ritirare i canali Rai dal satellite. A parte le scaramucce, Sky ha l’interesse di sedersi al tavolo del concorso di bellezza, il cosiddetto “beauty contest”, organizzato dal ministro Paolo Romani.


Il governo deve regalare un bel pacchetto di frequenze per il digitale terrestre, con uno scellerato metodo a punti, e oltre le solite Rai e Mediaset, un posticino sarà riservato per la famiglia Murdoch. E dunque la televisione satellitare, dove l’offerta è enorme e le nicchie possibili (chissà perché la filosofia è negata con Current di Al Gore), deve rifarsi un’identità: diventare un media tradizionale, un ampio canale generalista che accontenta sia le casalinghe di Voghera con programma di cucina e varietà e sia l’appassionato di avventure strambe e selvagge.
Il contratto di esclusiva per Ilaria D’Amico e l’arrivo di Simona Ventura arricchiscono la categoria dei conduttori rassicuranti per il pubblico, entrambe hanno un solido passato solido e una vasta popolarità. L’emancipazione di Sky, in teoria, può sembrare impossibile per l’esistenza di un bipolarismo storico Rai-Mediaset e un terzo polo ancora piccino di La7, ma tutti sanno farsi così del male da poter fare del bene al gruppo di Murdoch. L’eccezionale Corrado Guzzanti, dimenticato da viale Mazzini, può fare satira soltanto su Sky. La televisione di Telecom, aspettando Saviano e poi la coppia di Libero, Filippo Facci e Gian Luigi Nuzzi, ha mollato la D’Amico, cresciuta con il calcio, forse poco adatta per la politica, eppure un personaggio televisivo che funziona molto tra le famiglie. Esclusa l’ipotesi Mediaset, nemmeno sfiorata quella di La7, la Ventura ha trovato riparo sempre a Sky, dove la Rai ha sbolognato X-Factor, l’ultimo reality che si regge in piedi. E tutti, almeno qui in Italia, lavorano per Murdoch.
www.ilfattoquotidiano.it

Simona Ventura tornerà a X-factor condotto da Alessandro Cattellan ex vj, presente nelle ultime stagioni di "quelli che il calcio".
X-factor 5 www.tvblog.it

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