lunedì 18 luglio 2011

Siria: il Consiglio di sicurezza dell'Onu deve agire!

Data di pubblicazione dell'appello: 13.07.2011

Status dell'appello: aperto


manifestazione in Siria © Third party
manifestazione in Siria © Third party
All'inizio di quest'anno, sembrava che i siriani avessero ancora troppa paura di sfidare il regime repressivo che è al potere nel paese da 40 anni, sotto la guida di Bashar al-Assad e prima di suo padre Hafez al-Assad.   Ora, dopo diversi mesi dall'inizio delle proteste, uomini, donne e bambini continuano a scendere in strada chiedendo riforme e le dimissioni del presidente. Sfidando numerosi rischi, manifestano nonostante dal 18 marzo siano state uccise 1200 persone, secondo i dati di Amnesty International. Durante le manifestazioni, che sono state nella stragrande maggioranza pacifiche, le persone cantavano "Selmieh, Selmieh" ("In pace, in pace") malgrado la violenza che subivano. 
 Anche se hanno adottato alcune riforme, che appaiono solo di facciata, le autorità siriane hanno represso le proteste nel sangue. Le forze di intelligence e di sicurezza, l'esercito, le milizie filogovernative sono state impiegate per sopprimere le richieste di cambiamento. Molte delle vittime sembrano essere state uccise da colpi di armi da fuoco esplosi dalle forze di sicurezza e dall'esercito siriano nel corso di manifestazioni pacifiche; carri armati hanno bombardato molte aree residenziali in città e villaggi. Migliaia di persone hanno cercato rifugio dalla violenza nei paesi vicini, soprattutto in Turchia e Libano.    

Gli arresti, e la paura degli arresti, fanno ormai parte della vita quotidiana dei siriani; migliaia di persone sono state arrestate nel corso di questi mesi e centinaia sono detenute in isolamento, rischiando torture e altri maltrattamenti. Sono state arrestate le persone che si crede abbiano organizzato le proteste o che le abbiano sostenute apertamente, sia in pubblico sia promuovendole su Internet o altrove. Fra queste, anche politici e attivisti per i diritti umani, imam di moschee e giornalisti.

Molte sono state le segnalazioni di torture e decine di persone sarebbero morte proprio a seguito delle torture. Gli arresti di massa e l'uso intensivo della tortura hanno costretto molti politici e attivisti per i diritti umani a nascondersi.
 

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