giovedì 28 luglio 2011

Puma vince la sfida contro l'inquinamento e sorpassa Adidas e Nike

di Greenpeace 27 luglio 2011
La Puma si impegna ad eliminare entro il 2020 l'uso delle sostanze chimiche pericolose dall'intera catena produttiva e dai prodotti in commercio.

Puma, la terza azienda al mondo per l'abbigliamento sportivo, risponde alla campagna internazionale di Greenpeace 'Detox' assumendo l'impegno di eliminare entro il 2020 l'uso delle sostanze chimiche pericolose dall'intera catena produttiva e dai prodotti in commercio [1].

Ricerche effettuate da Greenpeace e pubblicate nel rapporto Dirty Laundry [2] hanno rivelato il legame commerciale fra i proprietari di due complessi industriali cinesi dove l'organizzazione ha prelevato campioni di acqua di scarico - lo Youngor Textile Complex e il Well Dyeing Factory Limited [3] - e diverse marche sportive nazionali e internazionali [4], tra cui Adidas, Nike e Puma.


"Il primo round della sfida Detox è stato vinto da Puma: ora Nike e Adidas si devono affrettare per non perdere del tutto la sfida contro l'inquinamento - commenta Vittoria Polidori, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace -. I maggiori brand sportivi devono avere la leadership non solo nelle vendite, ma anche nel guidare l'industria tessile verso una chimica pulita".

L'impegno preso da Puma ha molti degli elementi che Greenpeace giudica cruciali per guidare il settore verso un cambiamento di sistema: dall'approccio precauzionale nella gestione delle sostanze chimiche, all'identificazione di una chiara scadenza per raggiungere l'obiettivo 'scarichi zero', fino all'eliminazione di tutte le emissioni di composti pericolosi lungo la catena di produzione. L'azienda si è inoltre impegnata a pubblicare entro otto settimane un 'piano di attuazione' che descrive dettagliatamente come intende procedere per mantenere la sua promessa.

Per chiedere ad Adidas e Nike di vincere la sfida contro l'inquinamento, sul sito di Greenpeace International è attiva una petizione on-line.
 Note:
[1] http://safe.puma.com/us/en/
[2] 'Panni sporchi', il briefing in italiano dal report 'Dirty Laundry' è disponibile a questo indirizzo: http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/rapporti/Panni-sporchi-Il-segreto-tossico-dietro-lindustria-tessile/
[3] Nelle acque dei fiumi cinesi, fra cui il fiume Yangzte - il più lungo della Cina che fornisce acqua potabile a circa 20 milioni di persone - e il fiume delle Perle dove questi complessi riversano gli scarichi, sono stati trovati composti persistenti (che non si degradano facilmente nell'ambiente) e bioaccumulanti (che possono accumularsi nella catena alimentare) pericolosi per l'ecosistema e la salute umana.
[4] Abercrombie & Fitch, Adidas, Bauer Hockey, Calvin Klein, Converse, Cortefield, H&M, Lacoste, Li Ning, Meters/bonwe, Nike, Phillips-Van Heusen Corporation (PVH Corp), Puma e Youngor.

www.ilcambiamento.it  

Il 2020 mi semba un po' troppo lontano..ovvio, meglio che niente! (Francesca)

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